Olio di canapa per cosmesi e integratori | Messaggero Veneto
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Olio di canapa per cosmesi e integratori. In Friuli un Consorzio con 30 aziende

23 settembre 2024
Messaggero Veneto

Si chiama Meleretum ed è un consorzio, presieduto dall’imprenditore friulano Loris Mestroni, che raggruppa una trentina di aziende che coltivano la canapa. L’obiettivo è di arrivare, a regime, a 200 ettari coltivati per scopo industriale e olistico e consolidare progetti finanziati dall’Unione europea in un settore che punta a irrobustirsi e a ritagliarsi uno spazio nel mondo dell’agricoltura del Friuli Venezia Giulia.

C’è stato timore, da parte degli imprenditori, quando hanno saputo che il governo Meloni vuole stringere le maglie sulla coltivazione della canapa, ma poi, lette le prime bozze del provvedimento, tutti hanno tirato un sospiro di sollievo, “Le nostre attività non saranno toccate dai divieti – conferma Maestroni – non c’entriamo nulla. Quella del consorzio Meleretum è una produzione totalmente diversa. La nostra è una cannabis sativa varietà monoica, che è rimasta fuori dalle maglie del decreto. Quello che abbiamo pensato è un progetto relativo alla produzione di olio di canapa per fornire Biofarma, un’industria molto importante, che potrà utilizzare tale essenza per realizzare integratori, cosmetici e probiotici. I terreni sono un po’ in tutto il Friuli, da Gemona a Latisana, Varmo, Mereto, Codroipo. Puntiamo a testare tecniche e tecnologie, la canapa è una delle prime piante coltivate al mondo, era utilizzata per la fibra ottima per indumenti, per le vele a usi nautici”.

In Friuli ci sono già una ventina di ettari seminati, l’obiettivo è di ampliare la produzione per arrivare a 200 ettari, ma si farà un passo alla volta, come nelle intenzioni degli ideatori del business. La seconda raccolta (il progetto è stato avviato nel 2023), sarà effettuata tra pochi giorni. “Si tratta di piante precoci a taglia bassa – racconta l’imprenditore Mestroni -, andiamo a raccogliere la spiga alla fine di settembre con una normale mietitrebbia. Il seme viene poi pulito, essiccato e avviato alla spremitura. Entro il giugno del prossimo anno ci doteremo di un magazzino e di un frantoio per la spremitura, che faremo a Mereto di Tomba. Dopo la spremitura possiamo ottenere due prodotti, l’olio e il pannello che può essere usato come una farina proteica per uso zootecnico. È molto buono per integrare l’alimentazione delle bovine da latte. Vorremmo arrivare a una produzione che soddisfi le necessità della filiera che è totalmente a chilometro zero”.

Per quanto riguarda la valorizzazione olistica della canapa in Friuli Venezia Giulia c’è da segnalare inoltre che la Fondazione de Claricini Dornpacher è diventata capofila di un progetto innovativo premiato con 800 mila euro di finanziamenti europei che vede coinvolti anche l’Università di Trieste (Dipartimento di Scienze della Vita), il team di ricerca Green Long Fiber Materials del Kompetenzzentrum Holz di St. Veit (Austria), l’Unità di tecnologia dei materiali dell’Università di Innsbruck e il Centro consorzi di Belluno. Il progetto intende sviluppare le capacità di ricerca applicata sulla valorizzazione olistica della canapa e favorire l’efficace trasferimento di risultati e opportunità in modo trasversale alle imprese del settore primario, industriale e dei servizi, con l’obiettivo di promuovere l’attivazione di filiere circolare legate ad applicazioni innovative in diversi settori di riferimento: materiali sostenibili, food & tourism, sustainable testiles, ma anche l’utilizzo a fine vita come biomassa per la produzione energetica.

Maurizio Cescon

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