Le mille risorse della canapa
Dicembre 2023
Corriere Imprese
Recuperare gli scarti di lavorazione e la stessa canapa per dare vita a una serie di prodotti, a partire dal settore alimentare. È il progetto denominato Spare – Percorsi sostenibili della valorizzazione olistica della canapa per applicazioni innovative, messo in atto dalla Fondazione de Clarisini Dornpacher nel ruolo di capofila, dall’Università degli studi di Trieste dipartimento di Scienze della vita, dal team di ricerca Green long fiber materials del Kmpetenzzentrum Holz GmbH di St- Veit in Austria, dall’unità di Tecnologia dei materiali dell’Università di Innsbruck e dal Centro Consorzi di Belluno.
Il progetto – che ha ricevuto un finanziamento europeo di 800mila euro – intende sviluppare le capacità di ricerca applicata sulla valorizzazione olistica della canapa e favorire l’efficace trasferimento di risultati e opportunità in modo trasversale alle imprese del settore primario, industriale e dei servizi, con l’obiettivo di promuovere l’attivazione di filiere circolari legate ad applicazioni innovative in diversi settori di riferimento: materiali sostenibili, cibo & turismo, fibre tessili sostenibili, ma anche l’utilizzo a fine vita della canapa come biomassa per la produzione energetica o per altri scopi.
Attualmente, nei terreni agricoli di proprietà della Fondazione de Claricini, la coltivazione della canapa così come quella di cereali e legumi, nonché la viticoltura e la vinificazione sono effettuate applicando pratiche agronomiche biologiche e di carbon farming , valorizzando le proprietà del suolo e prestando attenzione a metodi circolari ed efficienti in termini di risorse.
L’azienda agricola De Claricini fa inoltre parte del consorzio Canapa Meleretum, composto da soggetti appartenenti a una filiera locale sviluppata e sostenuta dalla Regione Friuli Venezia Giulia con l’obiettivo di valorizzare l’olio estratto dei semi di canapa, da utilizzare per nuovi prodotti salutistici, soprattutto integratori alimentari.
“Si tratta certamente di un risultato di assoluta rilevanza – spiega il presidente Oldino Cernoia -, conseguito grazie ai qualificati partner e allo staff di progetti Meraki, ma anche grazie alla lungimiranza nella gestione aziendale della Fondazione, diretta da Paolo Dolce, che ha introdotto la coltivazione della canapa aderendo alla filiera produttiva promossa dal Consorzio Canapa Meleretum. Attraverso questo progetto – continua il rpesidente -, che ha una durata prevista di 27 mesi, potremo contribuire allo sviluppo dell’economia circolare in Friuli Venezia Giulia, Veneto, Carinzia e Tirolo e alla sensibilizzazione dei portatori di interesse su queste tematiche strategiche”.
Villa de Claricini Dornpacher è incastonata tra vigne e brolo nel piccolo borgo di Bottenicco di Mpimacco, a pochi chilometri da Cividale, in provincia di Udine. La villa è stata edificata intorno alla metà del secolo XVII dalla nobile famiglia di origini bolognesi de Claricini Dornpacher e dal 1971 è sede della Fondazione omonima, istituita per valorizzare il patrimonio storico e promuovere ricerche e studi.
L’azienda agricola de Claricini è un’oasi biologica di oltre 150 ettari, dove sono coltivati cereali e legumi; coltivati cereali e legumi; conta inoltre 12 ettari di vitigno, dislocati in gran aprte attorno alle mura della villa e in parte sulle colline di Rubignacco. Il vino prodotto è frutto di un grande lavoro in vigneto, finalizzato a portare le piante alle condizioni di natura, affinché possano difendersi da sole dagli attacchi esterni trovando nel suolo tutto quello di cui hanno bisogno per crescere. In media, ogni anno l’azienda produce, in modo biologico e del tutto naturale, 50mila bottiglie fra vini bianchi e rossi, tutti Doc e Igp, per un mercato sia italiano che estero: quantità contenute ma curate con attenzione certosina, dalla vigna alla cantina.